Nell'ambito di uno scenario complesso e stratificato come il jazz italiano, con le sue peculiarità riferite spesso a progetti sostanzialmente autoreferenziali, Haiku Sensei rappresenta la scommessa di un'ideale unione di note e poesia, temi ridondanti e ipnotici contrapposti ad una vocalità in bilico fra il suono/esperimento ed una moderna arcadia. Tentazioni virtuali alla Second Life in primo piano su armonie da standard free.